La pesca dell’agone

Un pesce poco cercato se non in determinati periodi, di chi parliamo? Dell’agone!

L’agone in breve

L’agone è un pesce di mare che è rimasto intrappolato in acqua dolce, molto simile alla cheppia, vive principalmente nei maggiori bacini prealpini.
Ha una forma allungata e affusolata di colore argentato con dei riflessi viola ed una decina di macchie sul dorso.
Essendo un pesce di medie la misura media si aggira attorno ai 25 cm circa, ma può superare anche i 30 cm.
Durante la maggior parte dell’anno vive in profondità nei grandi laghi, ma tra giugno e luglio si spostano in grandi branchi vicino alle sponde con ghiaia per riprodursi.
Ed è qui che scatta la vera e propria caccia all’agone.

Come pescare l’agone?

La pesca da riva prende vita infatti proprio in questo periodo, praticamente nel periodo pre frega o post frega.
Una delle tecniche più utilizzate per la pesce dell’Agone è l’utilizzo delle agoniere, praticamente si tratta delle amettiere con delle moschette collegate in serie ed un piombo finale.
Il movimento delle mosche in acqua risulta molto naturale e, lanciate nel mezzo del branco, sono molto adescanti.
Usando un agoniera con 5 moschette si possono catturare anche 5 esemplari contemporaneamente, il che assicura un notevole divertimento.
Per effettuare questa pesca è necessaria una canna da 3 / 4 mt con una grammatura intorno ai 20 g, un mulinello del 2000/2500 e in bobina un buon 0,18/0,20.
Si tratta di una pesca abbastanza semplice, una volta lanciata l’amettiera in acqua ognuno ha la sua teoria sul recupero, ma vi assicuriamo che se siete nel posto giusto al momento giusto anche un semplice recupero lineare vi farà riempire l’amettiera.
Spesso chi pesca l’agone, non rilascia il pesce, ma viene trattenuto per preparare i piatti tipici della tradizione del Lago Maggiore o del Lago di Como, como i famosi Missoltini

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